CHI SONO
Una grande persona della mia infanzia diceva sempre questa frase “Chi sa voler bene agli animali, sa voler bene alle persone”; può sembrare una strana introduzione per spiegare chi sono ma al contrario è stata una frase nella quale mi sono sempre ritrovata e grazie alla quale ho trovato il mio posto nel mondo. Credo fermamente che tutti abbiamo un posto nel mondo: delle caratteristiche, delle qualità che devono essere messe a frutto per poter trovare la nostra strada. Durante gli anni in cui frequentavo la facoltà di Biologia, per un periodo ho pensato di poter diventare ricercatrice: incanalare le mie energie e le mie conoscenze per migliorare, o addirittura cambiare, la vita delle persone. Spesso, però, mi ritrovavo a pensare che gli occhi di quelle persone non li avrei mai visti e sarebbe stato un peccato! Sì perchè quella frase mi tornava alla mente “chi sa voler bene agli animali sa voler bene alle persone”, finchè non iniziai ad analizzarla a fondo, nella sua semplicità scoprii avere un significato più profondo: il senso della presa di cura. Fin da bambina mostrai un grande amore verso gli animali, per me amarli significava prendersene cura, aiutarli nei loro bisogni, era una necessità che sentivo, mi faceva stare bene. Questo senso di presa di cura è esploso a 13 anni quando in una mattina di settembre mi è stata messa tra le braccia mia sorella. Quell’esserino indifeso aveva bisogno di tutto ed io ero pronta. Col passare del tempo la necessità di presa di cura ha trovato spazio nelle amicizie e negli affetti, era solo questione di metterla a fuoco. E quel giorno, per mia fortuna, è arrivato all’ultimo anno di università: il mio posto nel mondo era prendermi cura, accogliere. E così, proprio alla fine dell’università feci una sterzata: il mio posto non era in un laboratorio, il mio posto era con le persone.
In quel periodo studiavo neurobiologia e dopo aver ascoltato un seminario in cui si parlava degli studi in corso in quel periodo riguardo l’alimentazione nelle patologie neurodegenerative, mi decisi: mi sarei occupata di alimentazione.
E così dopo la laurea e dopo l’esame di Stato mi buttai a capofitto su questa strada con la convinzione che non avrei dovuto limitarmi a calcolare nutrienti e calorie: per essere davvero d’aiuto avrei dovuto occuparmi dell’alimentazione a 360° e quindi approfondire gli aspetti emotivi, psicologici, sociali che possono rendere difficile la gestione di una sana alimentazione. Per questo ho deciso di specializzarmi nella Terapia Cognitivo Comportamentale dell’alimentazione: per potermi prendere cura, il più possibile.
Chi sono io, quindi? Io sono una persona che ha trovato il suo posto. Il mio posto è fatto dalle persone che incontro tutti i giorni nel mio studio, dalle loro storie, dalle loro confidenze e dalle amicizie che ogni tanto nascono, il mio posto è la mia casa in collina che sembra una casa sull’albero piena di uccellini, colori e dettagli, il mio posto è camminare per le colline con Artù (il mio piccolo Cavalier King), è il fischio del bollitore sul fuoco, è programmare il prossimo viaggio con mio marito, è un libro con una matita dentro per tenere il segno, è il profumo del pane appena sfornato che si diffonde per la casa.
Ecco chi sono.